Crac Banca Etruria, rinviato a giudizio il padre di Maria Elena Boschi e altri 13 ex dirigenti. Si tratta di una costola autonoma rispetto al maxi processo.
AREZZO – Crac Banca Etruria, rinviato a giudizio il padre di Maria Elena Boschi. La Procura di Arezzo ha deciso di mandare a processo i 14 ex dirigenti e membri dell’ultimo cda dell’istituto bancario. Tra questi è presente anche il padre dell’esponente di Italia Viva.
Nelle prossime settimane dovrebbe iniziare la lunga vicenda giudiziaria visto che molto probabilmente ci sarà una ‘guerra’ di ricorsi che dovrebbe arrivare fino al terzo grado. La posizione degli indagati sarà valutata dal Tribunale che dovrà decidere se dichiarare innocenti oppure condannare le 14 persone imputate con l’accusa di bancarotta colposa.
Il padre di Maria Elena Boschi a processo
Il padre di Maria Elena Boschi in questo lungo filone di indagine sul crac di Banca Etruria è sempre stato considerato estraneo. Questa volta il Tribunale di Arezzo ha deciso di mandare a processo il genitore della deputata di Italia Viva.
Nelle prossime settimane dovrebbe iniziare il processo con una guerra di ricorsi destinata a durare fino al terzo grado. Con Pierluigi Boschi a giudizio anche altri ex dirigenti e membri dell’ultimo cda di Banca Etruria.
Il crac di Banca Etruria
Il filone con il rinvio a giudizio di Pierluigi Boschi è una costola autonoma rispetto al maxi-processo per bancarotta già in corso con altri 25 imputati. Si tratta del fascicolo che riguarda le consulenze per dare un partner alla banca.
Fino a questo momento il padre di Maria Elena non è mai stato condannato in questa vicenda. Si tratta di una prima volta anche per lui che dovrà difendersi dall’accusa di bancarotta fraudolenta. Con un processo giudiziario che potrebbe durare fino al terzo grado visto che i legali sono pronti a presentare ricorsi su ricorsi.